La Cipresseta di Fontegreca
Unico perché è un bosco di cipressi molto esteso, probabilmente uno dei più vasti d'Europa, da quello che ho sentito dire, che ha avuto origine chissà quanti secoli fa.
Come si sia formato questo folto bosco di cipressi è ancora un enigma. Al momento ci sono solo ipotesi, ed il tutto è in fase di studio.
Di solito siamo abituati ai boschi di leccio, rovere, faggio, castagno, abete, invece qui ci troviamo in mezzo ad enormi cipressi, alternati ogni tanto da querce, carpini e numerosi fichi selvatici dall'odore molto delicato.
Il punto in cui il Mediterraneo si incontra con la Montagna, una via di mezzo, dove tutte e due le realtà possono convivere bene.
Questa foresta è conosciuta anche come Bosco degli Zappini, ed è attraversato dal fiume Sava che nasce sui Monti del Matese ed attraversa tutta la cipresseta, creando rapide, piscine naturali, e numerose cascate, andando poi a confluire nel non distante Volturno.
Chiaramente se ci troviamo sul posto dopo un lungo periodo di siccità, lo spettacolo delle acque sarà più modesto, ma non meno bello.
Noi ci siamo stati sia ad agosto che ad inizio di settembre, e l'acqua scorreva piuttosto bene, anche se ho notato zone più asciutte.
Se siete appassionati di fotografia, andate ad occhi chiusi, perché già durante il pomeriggio potete fare foto a lunga esposizione anche senza filtri, per via dell'ombra naturale del bosco.
Informazioni utili
Appena entrati a Fontegreca, piccolo paesino ai piedi dei Monti del Matese, versante occidentale, quasi ai confini con il Molise, subito notiamo le indicazioni per salire alla Cipresseta.
Se andate in settimana, o in periodi dove non ci sono troppi visitatori, potete avventurarvi con la vettura fino quasi all'ingresso, vicino al Santuario della Madonna dei Cipressi, (che non ho ancora visitato, e spero di farlo in futuro) altrimenti dovrete parcheggiare sotto e salire a piedi o con una navetta, che non ho visto, probabilmente perché sarà attiva nei periodi più affollati.
Il paesino di Fontegreca si estende per una parte ai margini del bosco, quasi ad abbracciarlo.
L'area comprende una zona picnic con tavoli e sedie in legno, che volendo si possono noleggiare per mangiare e stare rilassati, invece se si desidera solamente visitare il luogo, si paga l'ingresso 3 €.
Il percorso sarà tutto in salita, ma viene addolcito da ponti, panche in legno, e zone pianeggianti dove eventualmente riposarsi.
Che clima c'è a Fontegreca?
Sicuramente non è il clima di montagna che troviamo sul Matese, quindi non fa molto fresco in estate, anche perché non siamo in altitudine. E' un clima collinare, quindi in base ai venti, potrebbe essere caldo secco in estate, ma con possibili temporali estivi brevi ed intensi. Con il calar della sera le temperature diventano più fresche.
Nella cipresseta però, esiste un microclima particolare. I cipressi secolari, molto alti creano zone ombrose molto confortevoli, specialmente in estate, ed il fiume con le sue cascate ed il suo incedere crea in alcuni punti zone refrigeranti.
Mentre mi inerpicavo per fotografare una delle cascate più a nord del percorso, ho notato piacevoli folate di aria fresca nei pressi delle cascate.
Alzando lo sguardo oltre i cipressi si potrà notare ad est la montagna, tra Punta delle Airelle e Monte Scoltrone, che divide Fontegreca da Gallo Matese, e le faggete che si riprendono i loro spazi sulle vette.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare ben due esemplari di scoiattolo nero meridionale, visti per la prima volta in vita mia, che appena infastiditi dalla nostra presenza, sono saliti più in alto possibile su un albero, mangiando qualcosa presa a terra.
Un'altra cosa che ho notato in generale quando vado sul Matese e zone limitrofe, e che non vedo e sento zanzare. All'ombra dei cipressi, e con l'acqua ovunque, mi sarei aspettato sciami di zanzare tigri, invece niente. Questo è un punto sicuramente a favore del posto.
Relax, natura, fotografia
Se non siete proprio amanti delle passeggiate avventurose, non ci sono problemi, anche perché ci sono numerosi spazi dove rilassarsi semplicemente con il rumore del fiume che scorre, leggere, stare in silenzio e godersi la natura incontaminata, perché vi sembrerà di essere in un luogo fuori dal mondo.
Noi entrambi le volte che abbiamo visitato il Bosco degli Zappini siamo andati di pomeriggio, giusto per fare delle fotografie tra le rocce ed i vari corsi d'acqua, senza stancarci troppo.
Ripeto, è un luogo adatto, se volete fare foto con lunghe esposizioni alle cascate, anche senza l'uso di filtri oscuranti, proprio perché l'ombra naturale dei cipressi farà in parte il lavoro, al resto ci penserà la chiusura del diaframma.
Un bosco così non lo trovate da nessuna parte, quindi consiglio la visita assolutamente, perché è una perla della provincia di Caserta.
Foto di Tommaso Parisi e Valeria Alchirafi
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