Il cane di terracotta
Seconda indagine del Commissario Montalbano, che si trova dinanzi un furto assai strano e misterioso avvenuto in un supermercato, la cui refurtiva viene ritrovata all'interno di un camion posteggiato di fianco un distributore di benzina.
Le indagini innescano una serie di regolamenti di conti, che lasciano presagire che sotto ci siano cose assai grosse.
Un vecchio boss della mafia, latitante, ormai tagliato fuori dal nuovo modo di pensare delle giovani leve, si consegna e si confida con il Commissario, l'unica persona dalla parte della legge di cui si fida, indicando il luogo dove la malavita nasconde un covo.
Montalbano rischia grosso, ora è entrato in un tunnel davvero pericoloso, perché provoca una reazione diretta della mafia.
Oltre al covo, le dichiarazioni del boss Tanu u Greco, aprono le porte involontariamente ad una nuova indagine che per il questore è del tutto inutile, ma non per Montalbano che si trova davanti un rompicapo davvero tremendo che lo porta indietro nel tempo fino ai tempi del secondo conflitto mondiale, immergendolo tra enigmi e strani rituali arabi.
Per dare una risposta a diversi interrogativi Montalbano si servirà della collaborazione di un ex preside, di sua moglie e di Ingrid Sjostrom, ormai amica fedelissima del Commissario.
Compare per la prima volta l'agente Catarella, ed iniziano ad affiorare i primi contrasti tra il vice Commissario Augello e Montalbano.
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