Le indimenticabili notti magiche
Anche se nel giugno del 1990 non capivo molto di calcio, quel clima di festa, di riscatto, di fare bella figura con il mondo intero, mi coinvolse dalla testa ai piedi.
Non sapevo dei gironi, ma avevo appreso che se la nazionale avesse perso una partita nelle fasi iniziali non sarebbe stata eliminata, perché l'importante era arrivare tra le prime a passare il turno. Questa cosa mi rasserenò molto.
I giocatori non erano per me degli estranei totali grazie ai mitici album delle figurine Panini, ed all'epoca essendo simpatizzante dell'Inter, fissato per Walter Zenga, sapevo chi fossero Serena, Berti, Bergomi, Ferri e poi grazie ai pupazzi che si prendevano presso i benzinai IP con i punti mi pare, sapevo bene chi entrava in campo.
Inutile dire che il simbolo fu subito Totò Schillaci, partito dalla panchina ed arrivato tra le leggende della Nazionale Italiana.
I suoi occhi fuori dalle orbite, il modo di esultare, l'incredibile fiuto del gol, lo resero leggendario! Ancora oggi aspetto un giocatore che mi faccia rivivere queste emozioni con la Nazionale.
Non era il solo ad essere forte, se penso anche ad un grande gol di Roberto Baggio (che quattro anni dopo diventerà la nuova leggenda azzurra), e ai nomi che negli anni successivi hanno pesato parecchio nel calcio nazionale ed internazionale, Vialli, Mancini, Maldini, Baresi, Ferrara, e se ne dimentico qualcuno chiedo scusa.
Infatti non perdemmo nessuna gara. Con l'Argentina in semifinale finì 1 -1 e fu il primo gol subito dalla nostra nazionale. Ancora oggi qualcuno ricorda l'uscita di Zenga ed il gol di Caniggia di testa.
Prendemmo un altro gol, solo contro l'Inghilterra nella sfida valevole per il 3° posto.
Ricordo molto bene che nonostante tutto quella partita fu vissuta come una finale, e dopo il gol di Schillaci che lo consacrò capocannoniere del Mondiale e miglior giocatore, ci furono grandi esultanze in giro, ed alla fine anche i classici caroselli.
Una nota doverosa: il rigore lo doveva battere Roberto Baggio, ma lui consegnò il pallone a Schillaci, così da permettergli di essere il capocannoniere del mondiale.
Totò non sbagliò, e grazie all'altruismo di Roby Baggio oggi tutto lo ricordano leggendario.
Ho vissuto tutti i mondiali cercando e sperando di rivivere quelle emozioni, vedere una nazionale imbattibile, con il suo bomber, il suo portiere imbattibile e le sue stelle.
Nel 2006 quando vincemmo il mondiale finalmente, alla fine subimmo le stesse 2 reti come nel 90, disputando lo stesso numero di gare, ma di veri bomber nemmeno l'ombra, fu un lavoro corale, segnarono spesso i difensori.
Non lo so, l'Italia del 90 per ora non ha paragoni per me, per le emozioni provate. Anche nel 94, ci furono grosse emozioni, ma soffrendo troppo ed inutilmente.
La prossima volta vi racconteremo cosa voleva dire 'notti magiche', inseguendo un goal, fra musica, bandiere, trombette e altri ricordi.
Non sapevo dei gironi, ma avevo appreso che se la nazionale avesse perso una partita nelle fasi iniziali non sarebbe stata eliminata, perché l'importante era arrivare tra le prime a passare il turno. Questa cosa mi rasserenò molto.
I giocatori non erano per me degli estranei totali grazie ai mitici album delle figurine Panini, ed all'epoca essendo simpatizzante dell'Inter, fissato per Walter Zenga, sapevo chi fossero Serena, Berti, Bergomi, Ferri e poi grazie ai pupazzi che si prendevano presso i benzinai IP con i punti mi pare, sapevo bene chi entrava in campo.
Inutile dire che il simbolo fu subito Totò Schillaci, partito dalla panchina ed arrivato tra le leggende della Nazionale Italiana.
I suoi occhi fuori dalle orbite, il modo di esultare, l'incredibile fiuto del gol, lo resero leggendario! Ancora oggi aspetto un giocatore che mi faccia rivivere queste emozioni con la Nazionale.
Non era il solo ad essere forte, se penso anche ad un grande gol di Roberto Baggio (che quattro anni dopo diventerà la nuova leggenda azzurra), e ai nomi che negli anni successivi hanno pesato parecchio nel calcio nazionale ed internazionale, Vialli, Mancini, Maldini, Baresi, Ferrara, e se ne dimentico qualcuno chiedo scusa.
Se ripenso a quella nazionale, la ricordo come invincibile.
Infatti non perdemmo nessuna gara. Con l'Argentina in semifinale finì 1 -1 e fu il primo gol subito dalla nostra nazionale. Ancora oggi qualcuno ricorda l'uscita di Zenga ed il gol di Caniggia di testa.
Prendemmo un altro gol, solo contro l'Inghilterra nella sfida valevole per il 3° posto.
Ricordo molto bene che nonostante tutto quella partita fu vissuta come una finale, e dopo il gol di Schillaci che lo consacrò capocannoniere del Mondiale e miglior giocatore, ci furono grandi esultanze in giro, ed alla fine anche i classici caroselli.
Ci accontentammo comunque del 3° posto.
L'altrusimo di Roberto Baggio
Una nota doverosa: il rigore lo doveva battere Roberto Baggio, ma lui consegnò il pallone a Schillaci, così da permettergli di essere il capocannoniere del mondiale.
Totò non sbagliò, e grazie all'altruismo di Roby Baggio oggi tutto lo ricordano leggendario.
Ho vissuto tutti i mondiali cercando e sperando di rivivere quelle emozioni, vedere una nazionale imbattibile, con il suo bomber, il suo portiere imbattibile e le sue stelle.
Nel 2006 quando vincemmo il mondiale finalmente, alla fine subimmo le stesse 2 reti come nel 90, disputando lo stesso numero di gare, ma di veri bomber nemmeno l'ombra, fu un lavoro corale, segnarono spesso i difensori.
Non lo so, l'Italia del 90 per ora non ha paragoni per me, per le emozioni provate. Anche nel 94, ci furono grosse emozioni, ma soffrendo troppo ed inutilmente.
La prossima volta vi racconteremo cosa voleva dire 'notti magiche', inseguendo un goal, fra musica, bandiere, trombette e altri ricordi.
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