L'amica geniale, analogie con la realtà
L'amica Geniale, serie televisiva tratta dal romanzo di Elena Ferrante, rappresenta uno spaccato di vita realmente vissuta in un determinato contesto storico del nostro Paese, e oggi capisco perché in alcune famiglie tante cose effettivamente non vanno come dovrebbero.
Sopravvivere alle famiglie
Io ho sempre pensato che tanti adolescenti vissuti negli anni '60 siano dovuti sopravvivere alle vecchie generazioni, che provenivano dai grandi conflitti mondiali, alla loro rigida educazione, non per ultima alla povertà.
Non so se sia una costante del meridione, ma ho potuto constatare de visu, che probabilmente tanti ragazzi si sono sposati in passato solamente per scappare dalle loro famiglie autoritarie, povere, degradate, retrograde, prive di manifestazioni di affetto.
E chi non sarebbe fuggito a gambe levate appena avuta la possibilità?
E chi non sarebbe fuggito a gambe levate appena avuta la possibilità?
Oppure per risanare situazioni economiche fatiscenti, o per accordi contorti presi tra le famiglie.
Così facendo gli sposi uscivano magari da una situazione drammatica, per poi tuffarsi in altrettante problematiche, magari tacendole per anni e vivendo nella routine logorante.
Si scappava dal padre padrone, per legarsi al marito padrone, che reduce dalla rigida educazione la riversava sulla moglie ed i figli.
Il maschilismo, i matrimoni forzati e la mancanza di affetto, l'ipocrisia, hanno creato solo danni che poi oggi si riflettono quotidianamente sul comportamento di tante persone.
Ma perché fanno così!?
Solo rispondendo al contrario si risolvono i problemi!!
Se una persona non ha ricevuto il dovuto affetto, non deve fare la stessa cosa con i propri figli, anzi deve dargli più affetto possibile, per evitare di farli crescere austeri e problematici.
Si scappava dal padre padrone, per legarsi al marito padrone, che reduce dalla rigida educazione la riversava sulla moglie ed i figli.
Il maschilismo, i matrimoni forzati e la mancanza di affetto, l'ipocrisia, hanno creato solo danni che poi oggi si riflettono quotidianamente sul comportamento di tante persone.
Ma perché fanno così!?
Solo rispondendo al contrario si risolvono i problemi!!
Se una persona non ha ricevuto il dovuto affetto, non deve fare la stessa cosa con i propri figli, anzi deve dargli più affetto possibile, per evitare di farli crescere austeri e problematici.
Il maschilismo imperante di quei periodi è presente ancora oggi sotto altre forme, ma ha fatto a mio avviso tantissimi danni in passato.
Proprio perché ancora fino a qualche decennio fa, le donne di casa erano molto discriminate, o comunque bloccate, preservate come fossero una proprietà privata.
Così facendo tante donne alla prima opportunità scappavano via di casa, anche accontentandosi del primo pinco pallino di turno, trovandosi oggi in situazioni non proprio felici, e lo si capisce quando una persona cerca sempre di dimostrare che sta bene a tutti i costi anche stando male di fatto, vantandosi della vita semplice che trascorre, spiattellando valori familiari fino alla nausea, nascondendosi dietro la semplicità che di fatto lascia trapelare una vita logorante e mediocre.
Tradimento visto come liberazione dalla famiglia
Ma L'amica geniale che centra??
E ci arrivo adesso.
Andando nello specifico della serie tv, Lila alias Raffaella una ragazza con un elevato quoziente intellettivo, ma sacrificata in una povera famiglia, si è sposata con Stefano, un imprenditore dell'epoca del boom economico, ricco, ma interessato più ai soldi che alle esigenze e alla sensibilità della sposa, trova il vero amore purtroppo in un giovane studioso, un po' ribelle, introverso, sopra le righe, anticonformista, di buona famiglia.
Questo amore a mio avviso sbagliato, però coinvolge la ragazza sposata e le da un senso di libertà e felicità mai vissute durante il breve tratto di matrimonio, privo di passione, brio, imprevedibilità, ricco di prepotenza, violenza e ridondante di stabilità costruita sugli imbrogli.
Quando oggi vediamo coppie, anche giovani, che hanno poche cose in comune, e vivono molto tempo della giornata distanti tra loro, e questo non pesa a nessuno dei due, significa quasi sicuramente che in passato si sono sposati per comodità, per interessi occulti, per scappare di casa, spesso dopo un breve periodo di fidanzamento, vissuto poi senza conoscersi veramente.
Alcuni durante il periodo del fidanzamento erano soffocati dalle continue attenzioni morbose delle famiglie che detenevano il monopolio della vita privata dei figli. Così facendo molti sono stati spinti ad accelerare il periodo di conoscenza per ottenere così l'agognata autonomia di coppia.
Poi c'è chi ha ereditato la mancanza di affetto, ed i modi bruschi dei genitori del dopo guerra, che via via diventano vere e proprie tare che si tramandano alle varie generazioni.
Una volta potevano anche esserci tanti che vivevano il matrimonio come uno status, una sorta di realizzazione di un ciclo obbligatorio imposto dalla società, una tappa da raggiungere.
Come se rimanere celibi fosse sinonimo dispregiativo di zitelli, magari non compresi dalla società e visti come sfortunati o peggio ancora non realizzati affatto.
E infatti si vedono oggi i pessimi risultati dei matrimoni passati.
In effetti se ci fate caso esistono pochi nubili, provenienti da quel contesto storico, invece oggi sono più quelli che preferiscono non sposarsi proprio perché non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno, in casa non si sta più così male come una volta e perché finalmente le donne non si accontentano più del primo che passa.
Almeno così non si costruiscono famiglie problematiche che non faranno altro che sgretolarsi con separazioni, tradimenti e divorzi.
Detto questo la serie tv l'ho seguita con entusiasmo, perché le storie reali, spaccato della nostra storia che ci raccontano qualcosa di vero mi piacciono moltissimo.
In attesa della terza serie vi saluto, e se avete delle impressioni da condividere, esperienze, non esitate di scrivere nel box dei commenti.
Il matrimonio come status
Una volta potevano anche esserci tanti che vivevano il matrimonio come uno status, una sorta di realizzazione di un ciclo obbligatorio imposto dalla società, una tappa da raggiungere.
Come se rimanere celibi fosse sinonimo dispregiativo di zitelli, magari non compresi dalla società e visti come sfortunati o peggio ancora non realizzati affatto.
E infatti si vedono oggi i pessimi risultati dei matrimoni passati.
La realtà di oggi
In effetti se ci fate caso esistono pochi nubili, provenienti da quel contesto storico, invece oggi sono più quelli che preferiscono non sposarsi proprio perché non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno, in casa non si sta più così male come una volta e perché finalmente le donne non si accontentano più del primo che passa.
Almeno così non si costruiscono famiglie problematiche che non faranno altro che sgretolarsi con separazioni, tradimenti e divorzi.
Detto questo la serie tv l'ho seguita con entusiasmo, perché le storie reali, spaccato della nostra storia che ci raccontano qualcosa di vero mi piacciono moltissimo.
In attesa della terza serie vi saluto, e se avete delle impressioni da condividere, esperienze, non esitate di scrivere nel box dei commenti.
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