Taormina ancora capitale del gusto, siamo all'interno della VI edizione del Mediterranean Cooking Congress.
Med Cooking Congress a Taormina
Il Congresso della Cucina Mediterranea ha fatto tappa a Taormina.
Il Congresso si pone l'obiettivo di promuovere, sostenere e sensibilizzare -dal produttore al consumatore finale passando dai cuochi, imprenditori e professionisti- atteggiamenti di responsabilità e consapevolezza a favore dei prodotti che ci offre l'area del Mediterraneo.
Una 3 giorni ricca di eventi, che hanno spaziato dalla romantica Taormina ai vigneti dell'Etna.
'Il rispetto del mare e la sostenibilità'?
La risposta l'abbiamo avuta presso il Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina dove si è svolta giorno 29 ottobre un imperdibile Cooking Show dove si sono alternati 5 chef che ci hanno fatto vivere un'esperienza mediterranea.
L'uso di prodotti locali, l'incontro con altre realtà sempre meridionali, la miscela di ingredienti che non sono stati altro che l'unione tra più regioni e realtà diverse, ma unite dallo stesso obbiettivo.
Il titolo dello spettacolo culinario era
"Mediterranean Experiences".
"Mediterranean Experiences".
Il primo ad esibirsi è stato Domenico Iavarone del Josè Restaurant di Torre del Greco
Ha proposto dei busiati con alici fritte e marinate in aceto e menta, con mandorle di Noto, pesto di prezzemolo ed olive, capperi, concentrato di Piennolo del Vesuvio, ed alghe fritte.
Praticamente con questo piatto il Vesuvio incontra la Val di Noto, con un pomodoro antico DOP ed una mandorla presidio Slow Food.
Il piatto su cui è presentata la specialità è di Giuseppe Peppino Lopez.
Il piatto su cui è presentata la specialità è di Giuseppe Peppino Lopez.
Altro piatto con del pesce azzurro protagonista è quello proposto dal secondo chef, sempre campano e precisamente da Paestum:
Marco Rispo chef di Le Trabe
Ancora stagionalità data dell'uva che richiama vistosamente il periodo della vendemmia, e promozione del pesce azzurro mediterraneo.
Restiamo ancora in Campania, con lo chef Domenico di Gregorio dello Stuzzichino di Sant'Agata sui Due Golfi, che ha portato a Taormina una genovese di polpo.
La genovese, per chi non lo sapesse, è un ragù napoletano che si fa usando carne e cipolle, con l'aggiunta di mazzetti di erbe odorose cotto per ore ed usato per condire ziti spezzati a mano.
In questa proposta invece lo chef ha condito gli ziti, utilizzando il polpo anziché la carne, la Cipolla Ramata di Montoro, altro Presidio Slow Food, per dare una nota croccante del biscotto di Agerola sbriciolato ed infine per completare il piatto timo alloro ed una grattugiata di limone, che in Sicilia di certo non manca.
Il quarto piatto è un dolce, del Pastry chef, Giuseppe Amato di origini siciliane e capo pasticcere de La Pergola di Roma, ci propone una dolce molto sofisticato.
Crema al limone adagiata su pasta frolla, gel di vodka, meringa polverizzata, gelato di crema pasticcera, fiori e frutti di bosco.
Un piatto particolare, firmato Giuseppe Peppino Lopez, accoglie la specialità.
Il piatto dello chef Pietro D'Agostino, padrone di casa dell'evento
Non è finita qui. Magari qualcuno vedendo il dolce ha potuto pensare all'epilogo dell'evento, invece no, perché Pietro D'Agostino, chef patron presso la Capinera di Taormina, ci propone un piatto stagionale, molto sostenibile a valorizzare il prodotto ittico locale.
Una palamita, quindi pesce azzurro, scottata in padella, adagiata su crema di ceci, melanzana, pomodorino appassito caviale di lumaca madonita, e accompagnata da un tripudio di colori e salse di ortaggi di stagione a contorno, come peperoni e barbabietola. La melanzana, dopo la sua cottura, è stata cosparsa da una gelatina di idromiele di ape nera sicula.
L'idromiele usato in questo piatto è una specialità di produzione di Claudio Meli.
Il piatto in cui è stata presentata è di Giuseppe Peppino Lopez.
Come vi dicevo all'inizio dell'articolo, in questi cinque piatti si è centrato l'obiettivo che la manifestazione in generale si propone di ottenere.
Foto
Tommaso Parisi
Valeria Alchirafi
Bello veramente intetessante secondo me gli ziti dovevano essere speciali al posto del ragù tradizionale ma anche il primo piatto doveva essere ottimo avete provato tutto voi siete fortunati
RispondiEliminaE' stato un evento molto interessante a promozione delle materie prime del territorio. Il connubio Campania e Sicilia è stato azzecato.
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