Le riflessioni della serie 'Avrei potuto fare, e non ho fatto' o nella variante 'Avrei potuto fare meglio, molto meglio, e non l'ho fatto' sono molto brutte.
Sono buone occasioni perse. Occasione di fare del bene a qualcuno e allo stesso tempo di fare del bene a se stessi.
La traduzione della frase è questa: 'Avrei potuto fare meglio, ma non ho voluto'.
Ecco, il volere.Quel pensiero che balena e prepotente si fa strada, quando si è commesso un errore, quando si è gestito non a dovere una situazione, per una parola detta in più o in meno, per un gesto non fatto, per un'attenzione non data?
Perché se uno si comporta male, o non bene come vorrebbe, è perché lo vuole. Non sono cose che capitano.
Avere un buon comportamento, nelle azioni piccole o grandi che siano, è una decisione, una scelta, magari presa d'impulso o per convenienza, ma presa.
E più si ha la coscienza formata, più uno si accorge delle proprie mancanze.Scelgo il bene o scelgo di fare malamente, quante volte ci si trova a questo bivio, ogni giorno, in ogni occasione.
Il voler fare del bene parte dalla testa, dalla volontà. Ci vuole buona volontà.
Per non avere rimpianti, è sempre bene tenere a mente una sola regola:
'Fai le cose con il cuore, metticelo sempre, sempre, sempre e non stancarti mai'. Fai bene e basta.
Nelle cose grandi, nel quale occorre il massimo impegno e attenzione.
Completamente d'accordo con il tuo punto di vista. Metterci sempre il cuore per non avere rimpianti!
RispondiEliminaCiao Poperie, sono lieta che condividi questo pensiero :)
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