Siamo giunti alla quarta Domenica d'Avvento, l'ultima domenica dell'Avvento, l'ultima domenica di attesa: un gradino alla meta, all'incontro con Gesù che nasce.
E per farlo nascere in ogni cuore, il cuore si deve preparare, deve prepararsi bene a questo importante incontro: se Gesù nasce nel cuore, la vita cambia, si cambia profondamente, e in meglio.
Approfittiamo di questi pochi giorni che ci porteranno al Natale, che ci separano dall'incontro, per fare posto nel cuore per Gesù, per fare spazio per lui, perchè Gesù è il vero festeggiato del Natale, senza di lui non c'è festa, e non c'è nemmeno Natale.
Cerchiamo di ritagliare degli spazi durante la giornata per Gesù, per incontratrlo, con il raccoglimento e la preghiera.
La preghiera, la riflessione, e buoni propositi che fanno contento il Signore.
Ad esempio si puo partecipare alla Novena di Natale (iniziata giorno 16, che si concluderà il 24, in ogni parrocchia si celebra ogni giorno, informatevi per gli orari), o facendola in casa (in rete si trova facilmente, basta cercare 'novena di Natale').
Prendersi il tempo per una buona confessione, è molto importante, questi giorni sono l'ideale per un buon esame di coscienza per preparasi ad una Riconciliazione con il Signore, che aspetta tutti a braccia aperte.
Proseguiamo il Cammino di Avvento (per leggere o rivedere le altre tappe, basta cliccare qui)
Accendiamo la quarta candela dell'Avvento, la candela 'degli Angeli', che hanno annunciato la nascita di Gesù. Questa candela ricorda di aprirsi all'amore del Signore per donarlo agli altri, con generosità.
Dal Vangelo secondo Luca
''In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto''.
Commento di Fra Francesco Mauro Del Grosso OFM
Due frasi su cui ci fa riflettere Fra Francesco in questa domenica, fra i tanti spunti?
''Calore di casa''
e ancora a me è piaciuta particolarmente
''Quale gioia traspare?''
Leggete tutto il commento di Fra Francesco.
IV Domenica di Avvento …calore di casa!
L’incontro tra Maria ed Elisabetta rievoca il caldo abbraccio tra parenti che non si vedono da tempo! La gioia di ritrovarsi e scambiarsi familiari e teneri abbracci.
Noi stiamo già vivendo il Natale perché una festa si vive a partire dal momento in cui la si prepara.
La festa del natale è già nel cuore quando, per esempio, si cercano i doni per i nostri cari.
Anche Maria ‘vive’ il suo Natale nel momento in cui fa visita a sua cugina Elisabetta. Contempliamo questa scena, perché questo racconto andrebbe non solo letto ma evocato attraverso le grandi immagini che sono state espresse da artisti di ogni tempo.
Dicevo: l’incontro.
C’è tanta luce; una luce come l’espressione di un’intima gioia. Quale gioia traspare? Una gioia senza rumore, senza esibizione, senza le cose alle quali sembra legata la nostra gioia. Una gioia che è negli occhi, nello sguardo, nelle mani che si cercano, nelle parole, le più semplici e le più affettuose.
Maria dona la gioia a Elisabetta e questa gioia ritorna su Maria e le dischiude il cuore e le labbra nel canto del Magnificat. «Beata Colei che ha creduto!». È la prima beatitudine del Vangelo che riguarda la FEDE. L’ultima riprenderà questa, infatti Gesù dirà: «Beati quelli che hanno creduto senza aver visto!».
A generare la gioia dunque è la FEDE. Non un credere qualsiasi per cui a volte si dice e si sente dire: «Bisogna pur credere in qualcosa».. Ma il credere che il miracolo sia possibile nella nostra vita. Di più: che la vita è miracolo!
Contemplando la scena: due donne l’una di fronte all’altra. Elisabetta, anziana e Maria giovane. In ogni esistenza c’è questa possibilità del nuovo, del sorprendente, del miracoloso.
Certo, se ci mettiamo a contare i nostri giorni, anni, senza la fede ci accorgiamo di essere vecchi. Siamo vecchi come Elisabetta nella sua sterilità! Ma se abbiamo la fede, la vita è fecondata dal mistero, dallo Spirito, dall’Assoluto. Diventiamo anche noi portatori del miracolo! Quel miracolo che è la VITA alla LUCE della FEDE.
Una luce nascosta nel grembo di Maria e di Elisabetta che viene esaltata dalla lode e dalla preghiera incessante.
Papa Francesco nell’indire il Giubileo della Misericordia scrive: «Lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita»…Dio vuole portarci a casa…vuole abbracciarci uno ad uno ecco perché manda Gesù a nascere in una stalla.
Il calore donato dalle cose semplici, dall’incontro con chi è vero, puro, mite…e saremo beati, si, perché assaporiamo in terra il profumo di casa.
Maria ci accompagni in questa vita a ritrovare la Via di Casa!
AUGURI A TUTTI E BUON RITORNO A CASA! BUON NATALE!
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