Siamo giunti alla terza Domenica d'Avvento, questa è la Domenica Gaudete, della gioia, il percorso continua, proseguiamo nel cammino.
Accendiamo la terza candela della corona dell'Avvento, la candela rosa, quella dei pastori: la gioia per la venuta del Salvatore, che è vicina.
Leggiamo il Vangelo di questa settimana, cerchiamo ci capirlo, di assimilarlo e di farne vita vissuta.
Anche questa volta il commento è di Fra Francesco Mauro del Grosso.
Leggiamo il Vangelo di questa settimana, cerchiamo ci capirlo, di assimilarlo e di farne vita vissuta.
Anche questa volta il commento è di Fra Francesco Mauro del Grosso.
Questa domenica la parola chiave, che ci deve fare riflettere è:
''Che cosa dobbiamo fare?''
Il percorso d'Avvento mette di fronte a situazioni, domande, è tempo propizio per riflettere. 'Innamoriamoci di Cristo'.
Lc 3,10-18
''Che cosa dobbiamo fare?''
Il percorso d'Avvento mette di fronte a situazioni, domande, è tempo propizio per riflettere. 'Innamoriamoci di Cristo'.
Lc 3,10-18
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Parola del Signore.
Commento di Fra Francesco
III Domenica di AvventoIn quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Parola del Signore.
Commento di Fra Francesco
Continuiamo il nostro percorso di Avvento…si..ma: «Che cosa dobbiamo fare?».
Sembra quasi ripetere la stessa domanda del Vangelo di questa terza domenica di Avvento.
Le folle lo chiedono a Giovanni. Non pochi, ma le folle.
Capita, se non a tutti certo a molti, di interrogarsi qualche volta sulla propria esistenza. Perché si è insoddisfatti e si vorrebbe cambiare. Ci si chiede: «Che vita è mai la mia? Dove mi porta? Cosa dovrei fare per sentirmi in pace con me stesso?»
Rimane sempre forte la suggestione di tante voci che vorrebbero invitarci ad impostare la vita all’insegna della spontaneità, secondo una morale che ciascuno è chiamato a inventare da sé e ti senti dire: «Ma vivi secondo quello che sente il tuo corpo e il tuo cuore. Lasciati andare. Ma qual è il peccato?...vivi tranquillo!» Ci pare di capire che senza una precisa morale non è possibile vivere.
Giovanni, a chi gli chiede: «Che cosa dobbiamo fare?», sa come rispondere. Le sue risposte sono precise e articolate.
Per ciascuno ha una parola per ammonire e per orientare.
Perché lo fa? Perché egli stesso è conquistato dall’evento della salvezza che ‘viene’ operato dal Messia, dal Cristo. «Viene uno che è più forte di me».
Viene: non c’è neppure bisogno di cercarlo; è Lui che viene a cercare noi. È più forte di me: e come se dicesse: «Quello che posso darvi io non basta. È Lui l’atteso».
Andiamo perciò incontro al Natale ormai prossimo con il desiderio di incontrare la presenza viva del Signore.
Gli diremo certamente: «Che cosa devo fare?» e Lui ci dirà: «Credi in me: il primo fare è questo! Poi Ama e Gioisci! E annuncia a tutti il Vangelo della Speranza».
Se ci si innamora di Cristo, delle Sue parole, dei suoi gesti, della Sua passione di accendere nei cuori un amore senza misura, non c’è nulla che possa spaventare, neanche ciò che sembra costare molto.
Sembra sentire San Francesco d’Assisi che, dopo aver ascoltato il Vangelo della missione degli Apostoli, (Mt 10,7-10; Mc 6,8-9; Lc 9,1-6), subito, esultante di Spirito Santo, esclamò:
''Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!".
Innamoriamoci di Cristo!
PAX
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