Quando penso all'estate spesso mi vengono in mente le estati al mare degli anni '60: la cabine di legno, il juke box, il ghiacciolo sullo stecco, i costumi interi e i bikini a vita alta, le cuffiette con i fiori a rilievo, le note di 'Abbronzatissima', i pedalò, le serate da ballo sulla spiaggia, dove ci si divertiva con poco.
Le sedie sdraio di legno con le righe, i lidi, il profumo esotico del solare nell'aria, gli ombrelloni con le frange di cotone, gli occhiali da sole con i bordi bianchi, i tre mesi di vacanza, il grande esodo, le automobili con il salvagente a bordo, i bambini con i calzoncini corti.
Non ho vissuto questi anni, ne sono ben lontana anagraficamente, ma non so perchè se penso 'all''estate al mare', per antonomasia e regolarmente affiorano questi ricordi.
Perchè certi ricordi vivono anche in chi non li ha vissuti, attraverso i racconti delle persone care, attraverso le foto in bianco e nero, attraverso i documentari d'epoca, stralci di vita.
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